Vincitori
VII edizione (2022)
E la calma è solo mera apparenza
Diamante Cosmi (1ª classificata della Sezione A)
E la calma è solo mera apparenza
dettata dal mio infido mestiere
che di cedere a quei lacci
non ti permette.
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Affogo a volte nell’indifferenza,
ciò che rimane del mio smunto cantiere
fatto d’agganci a ricordi perduti.
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D’interdette parole io mi nutro;
seguo la corrente
di questo intraprendente mondo
che per un vecchio scialbo di pensieri
non è altro che un involucro vuoto.
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È forse uno sgarbo
a chi ciecamente ha sperato
di vedere il mondo cambiato?
Durata
Pietro Guerrini (2° classificato della Sezione A)
Bambina,
un giorno vedrai
i gabbiani d’intorno al tramonto lucente,
i delfini cavalcare le acque dorate,
reti piene di gamberi saltellanti,
mentre come un astro
nel cielo
precipita il sole.
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Bambina,
quanto dura la notte
prima delle nozze?
Quanto dura
il tuo desiderio
di ribellarti all’uomo
che ti ha comprato?
Io so
però
quanto dura
il sogno
di una camminata
nella rugiada.​​​​​​​​​​​​
Dejà-vu
Giulia Trombetta (3ª classificata della Sezione A)
Un falso
doppio
preso
da un sogno
di vita
stordisce
perplesso
l'anima.
Chi sono io?
Sophia Sborchia (1ª classificata della Sezione B)
Io sono il salvatore del mio popolo.
"Son cresciuto schiavo, orfano di padre".
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Mi incoronano d'alloro, il mio nome inciso nel marmo.
"L'ho visto cadere battuto, ingiuriato da zoccoli passanti".
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A volte ripenso a quella notte.
"A volte ripenso a quella notte".
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Ho salvato il mio popolo dal nemico sul fronte.
"Siamo stati sterminati senza pietà".
Bacio di Lucifero
Zuzana Core (2ª classificata della Sezione B)
Vorrei tagliare tutte le radici
ho paura di quello che sta crescendo
lo voglio sopprimere
col dolore delle lame
ma non è così semplice
perché così non posso scappare
a meno che tu non stia lì ad aspettare.
Io lo farò
taglio dopo taglio
gocce di dolce e ferrosa linfa cadono giù
isolandomi ancora una volta dall’infinito.
Provo a star bene cercando il male
giuro che è come volare
o nuotare nell’oceano profondo
dove il buio si fa lesto e temibile
ma come ali di angelo accoglie
il mio corpo esausto.
Bassa marea
Agnes ÄŒervená (3ª classificata della Sezione B)
Da lontano, appare l’autore
La mano gli strangola il collo d’un fiasco
Spinto avanti da causa immemore
Preda del proprio pensiero
- Fuggiasco -
​
Di tanto in tanto barcolla mentre
atterra i passi ambigui da cieco
Si ferma solo a lasciar le pietre
ad abortire quell’incessant’eco
​
La sagoma giace, ripesca la pace
Mandando giù i resti del collutorio
Tenendo fisso lo sguardo sagace
Lungo le mura del promontorio
​
Cammina le acque poco profonde
Senza tregua, senza traguardo
Quando fissando più oltre le onde
una faccia muta gli ricambia lo sguardo
​
Occhi da statua, riscorsi dal flusso
Qualcosa di freddo, sbiadito, contorto
Nel canto marino di bassa marea
Che trascina sui sassi il corpo di un morto
​
Lui grida il nome di Dio invano,
qual' lascia pur' che la paura la scuota:
- corazza vuota
di ciò che una volta
ospitò l’anima di un’essere umano
I ponti bruciati tra noi
Veronika Nagyová (Vincitrice del tema "Ascolto empatico")
Nella mia bocca c´è deserto.
Il mio petto tira giù una pietra.
Tremo ed è difficile respirare.
L´invidia prova a giocare con me.
La rabbia spegne la luce di speranza
"Volevo solo una vacanza!"
E le parole hanno perso ogni l´importanza…
Il corpo pieno di cicatrici.
L’anima sta sanguinando, gridando.
Parolacce mandate al suo indirizzo.
La sua "dolce" faccia, una straniera.
"Lasciami! Smetti di parlare!
Tu proprio non sai cosa significa amare!
Non sei più mia madre!"
E la tempesta dentro me cresce,
i denti vibrano come il tuono.
Le battaglie notturne mi cacciano,
addormentare in pace non mi lasciano.
I singhiozzi dedicati a mia madre,
fanno una sinfonia suonata da ladre,
raccontando la storia delle rotte squadre.
Preghiere mandate verso il cielo,
non mandano la pioggia, desiderata, aspettata.
La terra del cuore, affamata,
piante morte in ogni posto.
I miei desideri sommersi nel mare d'atramento,
scritti con le mani sfregiate dalla penna.
Provo di nuovo illustrare la lettera,
che ho già iniziato mille volte...
Però ogni parola, scritta nel buio,
è piena del mio orgoglio,
piena di ciò che io voglio.
Affogata, gli anni dentro,
osservando la strada del treno, già partito,
pensavo di essere arrivata tardi,
però un pensiero infuocava la mia mente... Perdonami!