Vincitori
VIII edizione (2023)
Come vento
Alice Zhu (1ª classificata della Sezione A)
L'anima
Sophia Caiazzo (2ª classificata della Sezione A)
Brevi sospiri.
Brevi lamenti.
Voci spezzate.
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Grigie nubi,
mascherano il cielo e la terra.
​
Persone innocenti,
si trasformano in stelle.
​
Ed io,
seduto sull’arido manto marrone,
con le mani infuocate,
imploro il cielo,
un’ultima volta.
La libertà
Mayra Mango (3ª classificata della Sezione A)
Il mondo d’improvviso lo abbracciò
Non esistevano limiti e frontiere,
solo la libertà,
che gli mormorava all’orecchio
nuovi inizi.
La Terra smarrita
Valerio Tombolillo (Vincitore del tema "Salvaguardia del pianeta")
Come un’onda che si infrange senza mare,
come un giorno senza sole a illuminare.
Come il nulla dentro il cuore che ti assale
e il cammino che si inerpica su scale.
Come terra defraudata di colori,
come aria soffocata da rumori.
Come un’aquila che smette di volare,
senza preda e appiglio certo per tornare.
Come terre adombrate da riflessi
di persone che rincorrono qualcosa,
che si ferma, avvolge tutto e le accalora…
ma miraggio che le abbaglia e le abbandona.
Come anelito di luce che rimane,
che dispera e che si spegne tra le mani,
quando le ultime speranze sono vane
e quest’oggi è senza sguardo sul domani.
Farfalla crepuscolare
Margherita Sassoli (1ª classificata della Sezione B)
Notte stellata sorge, alla finestra
Su lucciole dormienti in fondo alla foresta
Ed è riverbero sui vetri, è trascolorare distante
Fra le fronde d’un canneto
Fru… fru… frusciante.
​
Tutto si dissolve in scricchiolio d’imposte
In voci un tempo tue, giammai più nostre
Che in brivido di ciglia, in quel crepitio di sassi
Sussurra: “stringi la notte! Prima che passi…”.
​
Me ha destato l’asfissiante fissarmi delle tenebre
Dietro le tende
Ed è strappo d’iride che in oltre di fantasmi
Attende.
Ma sono muri a me le palpebre, sono sbarre le mie ciglia
Cieca sbatte alata mente, nel mio stomaco s’impiglia.
Sono pazza io che ascolto una farfalla che bisbiglia?
Eppur crepuscolo a me parla, è così bello che m’imbriglia…!
​
Sibila sommesso sfarfallio, un sussurrare
La mia anima sospira, poi s’invola. Respirare.
Sento un suono – sono sorda? –
Nelle stelle tutto affonda.
​
Sotto stelle cadenti continuo a sperare
Con gli occhi chiusi di vederti, un giorno, ritornare
Ora che il senso della vita m’appare
Universale
Su ali polverose di farfalla
Crepuscolare.
​
Notte stellata alla finestra
Sorse
Fu tutto solo nella mia testa?
Forse…
Ora mi sporgo, non ti guardo, e questa tegola è altalena
La farfalla infine è morta, a fonda sera…
Sola continuerò a bussare
Contro quella finestra
Nera.
Io così me stessa
Federica Gubinelli (2ª classificata della Sezione B)
Non controllo i miei brividi,
oggi che mi bruci sul viso,
perciò voglio nasconderti
al mio sguardo, non mostrarmi
debole, non tradirmi:
io così esposta
io così me stessa.
Farfalla bianca
Elisa Moreschini (3ª classificata della Sezione B)
È giunto il momento travolgente,
un desiderio che sorgeva latente
ma che ora, come tempesta irrompe in me.
Come olio su tela si espande
la lacrima sul mio volto.
​
Ricordo di noi,
io fanciulla, tu donna,
io farfalla, tu sole
tu roccia, io vento.
La mia salvezza,
la mia sicurezza.
​
Quanto male hai sofferto ormai
mio flebile caldissimo raggio di sole?
Quante crepe hai nascosto mia morbida roccia?
Eppure resisti e come mare sei libera
di un'essenza piena di mistero
che forse un giorno avrò l'onore di comprendere.
​
Accogliente e dolce Madre,
ricordi quel disastro con gli acquerelli?
Quel momento travolgente:
dinanzi a te avevi la tua creatura
e lei aveva occhi solo per te.
E i tuoi occhi
in tempesta per me.
Mi senti?
Giada Menini (Vincitrice del tema "Ascolto empatico")
Non sminuirmi,
non sminuire ciò che sento,
permettimi di essere
ma resta, e ascolta.
Detesto questo odioso vizio
di non saper ascoltare.
​
Dunque, non creare turbamento
con parole poco pensate,
prima di pronunciarle
prova ad essere me,
prova a sentire come me,
e solo poi, pronunciane altre.
​
Rifletti su ciò che vuoi dire,
ma prima resta a sentire.
Non la mia voce, non le parole,
ma l'infinito attimo tra i silenzi
che nascondono il mio animo,
che lo svelano solo a te, che ascolti.
​
Se sarai ben disposto,
aprirò a te il mio cuore,
ti parlerò senza parole,
solo con le emozioni più pure,
finché queste non toccheranno
le tue, che diverranno nostre.
Percorro le strade
della città.
Soffio e sospiro
sulla polvere dei ricordi
di ieri,
esili tracce
di un’allegra festa
passata.
​
Percorro le strade
della montagna,
imprevedibili e tortuose.
Ululo e fischio,
tuono e m’insinuo.
Come un’onda che travolge
e inarrestabile avanza,
io oggi
non mi fermo:
dalla corda
del silenzio,
mi libero.
​
Percorro le strade
della campagna.
Osservo i volti
delle persone.
Passo accanto a loro,
piano,
le sfioro e sorrido.
​
Sempre cambia
il mio pensiero
ma
ogni volta riparto
da zero.